Bally chiude a Lastra a Signa, accordo raggiunto per 28 lavoratori
UILTuCS Toscana, unico sindacato rimasto, ha raggiunto un accordo economico condiviso con il nuovo fondo che ha acquisito il marchio svizzero di calzature e accessori: “La miglior soluzione possibile, votata dalla stragrande maggioranza dei lavoratori”
Dopo mesi di trattativa sia sul tavolo sindacale che delle istituzioni, da oggi chiude il sito produttivo di Bally a Lastra a Signa (Firenze) che si vede, così, spoglio degli ultimi 28 lavoratori rimasti rispetto ai 55 di dicembre scorso. Il fondo americano Regent, che nel 2024 ha comprato il marchio di calzature e accessori svizzero, aveva già annunciato nel febbraio scorso la volontà di chiudere il sito produttivo toscano, mandando a casa chi ci lavorava. Da allora si è cercato una soluzione condivisa e sostenibile per le lavoratrici ed i lavoratori coinvolti.
“Tutte le strade sono state vagliate dai sindacati, dagli ammortizzatori sociali al possibile acquisto di un terzo soggetto, ma nessuna di queste strade è stata percorsa, in quanto i lavoratori hanno scelto la strada della proposta economica che ha soddisfatto la grande maggioranza di tutti dipendenti – spiega Giuseppe Franzone, funzionario della UILTuCS Toscana, unico sindacato rimasto, a livello regionale, con la stragrande maggioranza degli iscritti tra gli interessati alla vertenza -. UILTuCS Toscana – prosegue Franzone – ha traghettato in tutta la sua complessità la vicenda Bally, dall’estate scorsa alla giornata odierna, portando un risultato che è stato condiviso e votato dalla quasi totalità dei dipendenti, assicurando un periodo di conforto oltre che di sostegno alle loro famiglie. Molti dipendenti, dopo essersi dimessi, sono riusciti a ricollocarsi sul territorio in breve tempo, rispetto ad altri che aspettano il licenziamento da Bally per iniziare poi una nuova crescita lavorativa. Come UILTuCS siamo sempre vigili e pronti a portare la nostra assistenza, per far rispettare e difendere i diritti di tutti i lavoratori. Anche in questo periodo storico nella sua complessità geo politica per il reparto moda, l’assistenza a ogni lavoratore è stata massima e continua”.
Firenze, 14 maggio 2025