Unicoop Tirreno tra fusione e instabilità. Il lavoro? È sempre più precario

La denuncia della UILTuCS Toscana: mentre si va avanti con la fusione si continua a penalizzare pesantemente le lavoratrici ed i lavoratori e ad aumentare in modo esponenziale la precarietà e la flessibilità

Mentre Unicoop Tirreno si avvia verso una fusione che unisce le proprie difficoltà a quelle della cooperazione umbra, si continua a penalizzare pesantemente le lavoratrici ed i lavoratori e ad aumentare in modo esponenziale la precarietà e la flessibilità.

Si aggiunge precarietà a precarietà proprio in un momento in cui CGIL e UIL chiedono a tutte le persone di andare a votare su un referendum che chiede di limitare le assunzioni stagionali e a tempo determinato per consolidare nuove assunzioni e trasformazioni di part time a tempo pieno. Da anni, infatti, Unicoop Tirreno non consolida il personale part-time, nonostante le numerose ore di straordinari e supplementari richieste ai dipendenti. Preferisce invece assumere dipendenti tramite somministrazione per poi, al termine del contratto, neppure consolidarli, ma sostituirli.

Un meccanismo che non ha nulla di etico e che, oltre a penalizzare i ragazzi e le ragazze che lavorano a termine sperando in una assunzione stabile, umilia i numerosi lavoratori a tempo parziale, che da anni attendono una stabilizzazione dell’orario.

Ora Unicoop Tirreno, che in Toscana interessa le province di Livorno, Grosseto, Lucca e Massa-Carrara, con oltre 2.000 dipendenti, cerca di dare legittimità a questo sistema di precarietà lavorativa e sociale, proponendo accordi sulla stagionalità che altre organizzazioni si sono apprestate a sottoscrivere, alcune fregandosene di essere tra i promotori di alcuni referendum sul lavoro. La UILTUCS Toscana sarà coerente con le proprie idee e non sottoscriverà nessun accordo che non garantisca lavoro certo e stabile.

“Non daremo gambe a un accordo che ammette e normalizza la precarietà, ignorando le richieste di consolidamento di orario dei lavoratori part-time – afferma il segretario generale di Uiltucs Toscana Marco Conficconi – A noi interessa aumentare l’orario dei part time e stabilizzare i contratti a tempo determinato, che sono numerosi in Unicoop Tirreno. Questo l’obiettivo. La trattativa si è aperta da due settimane e noi non faremo un passo indietro“.

Nel quartier generale di Vignale Riotorto, invece, si respira un clima di incertezza. Se nei punti vendita mancano le braccia, in sede si assume e si stabilizzano contratti a tempo determinato, con la consapevolezza che la fusione inevitabilmente porterà a esuberi.

Relazioni sindacali azzerate, contratti chiusi all’ultimo minuto, precarietà dilagante e totale disinteresse per i diritti dei lavoratori. Viste le numerose situazioni che distinguono sì la cooperazione ma in senso negativo, si può affermare senza ombra di dubbio che la nuova dirigenza di Unicoop Tirreno ritenga che i lavoratori debbano “costare meno” delle sue promozioni.

La UILTuCS Toscana non intende restare a guardare lo scempio di quella che un tempo era una cooperativa con grandi valori. Valori che, negli anni, sono stati traditi e sacrificati in nome del profitto, spesso solo personale. E andrà avanti per tutelare i diritti dei lavoratori della cooperazione e riaffermare l’etica del vero movimento cooperativo.

Firenze, 14 maggio 2025

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