Sicurezza, stabilità occupazionale, lotta al lavoro povero: servono risposte

UILTuCS Toscana: “Al prossimo presidente della Regione chiediamo sino da ora di assumersi la responsabilità di dare risposte concrete”

La UIL del Terziario lancia un appello forte e chiaro alla vigilia delle elezioni regionali: la sicurezza e la dignità del lavoro nel terziario devono diventare una priorità assoluta della prossima amministrazione regionale. Non è più accettabile che i problemi di chi lavora nel commercio, nella ristorazione, nel turismo, nei servizi alla persona e nella vigilanza privata restino relegati a semplici dichiarazioni di principio o a promesse elettorali senza seguito.

Le cronache locali continuano a riportare notizie che non vorremmo più leggere, episodi di microcriminalità, aggressioni, furti e situazioni di degrado urbano che rendono la vita quotidiana sempre più difficile, soprattutto per chi lavora nel commercio, nella ristorazione e nei servizi. Non è solo cronaca nera, ma la fotografia di una realtà che tocca direttamente migliaia di lavoratrici e lavoratori del terziario in Toscana.
I commercianti stessi hanno recentemente denunciato questa difficile situazione, e la UILTuCS Toscana, la categoria della UIL tra le più rappresentative del settore, mette in risalto la questione più critica che vede impattati tutti i lavoratori e le lavoratrici del settore, in particolar modo le donne, che terminando il loro turno lavorativo in orari serali o notturni sono particolarmente esposte a rischi.

“Da troppo tempo – dichiara Marco Conficconi, segretario generale UILTuCS Toscana – le lavoratrici e i lavoratori del terziario convivono con precarietà contrattuale, salari troppo bassi e un livello di insicurezza urbana che condiziona pesantemente la loro vita quotidiana. Non si tratta di una percezione soggettiva, ma di dati oggettivi che descrivono una realtà drammatica. Firenze è al terzo posto in Italia per numero di reati denunciati, con oltre 6.000 episodi ogni 100mila abitanti, mentre in province come Prato, Pisa e la stessa Firenze più di un terzo delle imprese del terziario dichiara di operare in un contesto poco o per nulla sicuro. La UILTuCS Toscana mette in evidenza come la questione sicurezza non sia affatto separabile da quella economica e contrattuale: Negli ultimi tempi, l’assenza di regole chiare sugli orari di lavoro ha portato a una diminuzione della socialità tra i lavoratori. È importante ricordare che anche le lavoratrici ed i lavoratori del terziario e del turismo hanno il diritto ad una vita privata e a momenti di socializzazione, che sono fondamentali per il loro benessere e la loro salute psicofisica. Precarietà, bassi salari e mancanza di regole sugli orari di lavoro contribuiscono ad aggravare il senso di insicurezza e vulnerabilità– sottolinea Conficconi –. È qui che la politica deve assumersi fino in fondo la responsabilità: non si può parlare di sviluppo, di turismo o di città accoglienti se prima non si garantisce sicurezza e dignità a chi quel turismo, quelle città, quei servizi li rendono possibili”.

La UILTuCS Toscana sottolinea che i temi sono stati già posti con chiarezza all’attuale presidente della Regione e candidato Eugenio Giani in un incontro ufficiale, ma che a oggi non si sono viste risposte concrete. “Abbiamo parlato di sicurezza, abbiamo portato le testimonianze delle lavoratrici e dei lavoratori, abbiamo chiesto impegni specifici – ricorda Conficconi –. Ma siamo rimasti inascoltati. Questo silenzio pesa, soprattutto in una fase come quella attuale in cui i cittadini e le cittadine della Toscana si apprestano a scegliere il prossimo presidente. Non si può chiedere fiducia senza dare risposte sui problemi reali. E sicurezza, precarietà e salari sono i problemi reali del terziario”.

Secondo gli ultimi dati Irpet, nel primo trimestre 2025 le posizioni di lavoro create in Toscana hanno registrato un calo del 10,7% rispetto allo stesso periodo del 2024, segnale chiaro che la crescita occupazionale non è stabile. Inoltre, il tasso di occupazione regionale – pure in aumento – è trainato per larga parte da contratti a termine e precari, mentre i salari restano inchiodati a livelli bassissimi.

“Questi numeri – continua Conficconi – non sono statistiche da rapporto, ma storie di vita quotidiana“.  Per la UILTuCS Toscana, dunque, il voto che si avvicina sarà anche una cartina di tornasole. “Le lavoratrici ed i lavoratori dei nostri settori stanno guardando con attenzione – conclude Conficconi – per capire e votare chi avrà il coraggio di proporre soluzioni immediate, concrete e credibili. Perché oggi non servono promesse generiche, ma impegni chiari. Il prossimo presidente della Regione, insieme a tutta la sua amministrazione, dovrà essere pronto ad assumersi questa responsabilità, condizione essenziale per il futuro della Toscana”.

Firenze, 4 ottobre 2025

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