Turismo in crescita, lavoratori in crisi: è sciopero!
Sciopero regionale (con Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil Toscana) sabato 12 settembre a Livorno per il rinnovo del contratto
Il turismo non è in crisi, come dimostrano i dati sulla stagione estiva che sta per terminare (in Toscana +9% di fatturato rispetto all’anno scorso), mentre Expo e il Giubileo della Misericordia sono eventi che rendono il 2015 un anno positivo e di consolidamento della crescita del fatturato. Ma la stragrande maggioranza dei lavoratori del turismo è ancora senza contratto.
Gli addetti di un settore ritenuto strategico per la nostra economia (6% del Pil italiano, 4% di quello toscano) non ricevono un aumento dal mese di aprile del 2013 (scadenza del contratto), nonostante i significativi segnali di ripresa dei flussi turistici di cittadini italiani ed il consolidato aumento che ogni anno si riscontra di turisti stranieri.
Per questo in Toscana i sindacati Filcams Cgil-Fisascat Cisl-Uiltucs Uil hanno indetto uno sciopero del settore (esclusi i lavoratori delle mense e quelli sotto Federalberghi) per sabato 12 settembre, con presidio regionale davanti all’Nh Hotel di Livorno dalle 10 alle 12. Si tratta del sesto sciopero, tra quelli nazionali e territoriali, dalla scadenza del contratto. Hanno spiegato in conferenza stampa stamani Cinzia Bernardini e Fabio Ammavuta (Filcams Cgil Toscana), Gianni Elmiandretti (Fisascat Cisl Toscana) e Stefania Babini (Uiltucs Uil Toscana): “Non si dica che non si rinnova il Contratto perché c’è crisi. Il turismo va sostenuto e valorizzato, come servizi e anche come infrastrutture e trasporti, come fanno altri paesi: sarebbe un grande volano di ripresa. Per il rinnovo del Contratto nazionale non chiediamo la luna, ma 88 euro scaglionati in tre anni: bisogna fidelizzare i lavoratori per fidelizzare i clienti, la competizione va fatta sulla qualità del lavoro”.
Allo sciopero sono interessati circa 100mila lavoratori toscani (che hanno contratti sotto Confindustria Alberghi, Federturismo, Fipe e Fiavet di Confcommercio, Confesercenti), il 25% circa dei quali stagionali (il loro sostegno al reddito è minacciato dal Jobs Act: è stata studiata una norma paracadute per il 2015, ma il 2016 resta ancora un’incognita). Si tratta di lavoratori e lavoratrici (bar, ristoranti, locali, alberghi) che al mese prendono da poche centinaia di euro fino a – nel migliore dei casi – 1.200, molto precarizzati. Gli uffici vertenze del sindacato sono affollate: c’è chi con contratto a part time di due ore ne lavora 40 a settimana, mentre si registra un’impennata dell’uso dei voucher.
I sindacati hanno toccato anche il tema della legge regionale sul turismo: “Si riporti in giunta e venga recepita la nostra richiesta di applicazione del contratto nazionale per tutte le imprese, per evitare concorrenza sleale e dumping contrattuale”.