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“Unicoop Tirreno, piano assurdo: 600 teste non sanano la crisi”

unicoop-tirreno-coopE’ un bilancio tutto negativo per la riunione, quella in corso stamani (14 gennaio 2017) a Firenze con la dirigenza di Unicoop Tirreno, che ha avuto risvolti inattesi e pesantissimi con l’annuncio di oltre 600 esuberi. Notizie difficili da digerire, come sempre soprattutto per i lavoratori, vittime di un sistema e di una “non capacità di lavorare per un piano reale di rilancio in prospettiva in cui sviluppo e crescita siano le parole d’ordine”.
A rendere noto quanto illustrato dai dirigenti è Marco Conficconi, segretario generale Uiltucs Toscana, categoria della Uil che si occupa di cooperazione e terziario. “La seconda cooperativa della Toscana – spiega il segretario a margine dell’incontro sindacale – cerca di gestire la crisi ma non ha nessuna prospettiva di soluzione e nessuna prospettiva di sviluppo. Tant’è che il piano rigido e inadeguato” presentato è una manovra “di sola retroguardia che fa pagare ai soli lavoratori il prezzo della crisi. Assurdo”. “La manovra illustrata – aggiunge Conficconi – prevede la cessione di 6 negozi ulteriori terziarizzazioni, la chiusura di altri 13 negozi e un numero impressionante di esuberi: oltre 600”. In più, come se non bastasse, viene annunciato l’annullamento del Cia, contratto integrativo aziendale, che porta la Uiltucs ad annunciare inevitabili azioni di lotta davanti “ad annunci del genere. La trattativa condotta dall’ormai prossimo direttore generale del Comune di Roma chiamato dal Movimento 5 Stelle ci lascia solo un grandissimo amaro in bocca. A maggior ragione pensando che tutto ciò avviene nonostante il prestito da 170 milioni di euro avuto da Unicoop Firenze e da Coop Alleanza 3.0”.