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Uiltucs Toscana: “25 Aprile ha un valore che supera il vile denaro”

Il segretario generale Conficconi: “Vergognoso e gravissimo
tenere aperto per la Festa della Liberazione”
“Per Unicoop Tirreno il profitto viene prima della coerenza?”

Per Unicoop Tirreno il profitto ha più valore della memoria?. Potrebbe sembrare proprio così visto che nel 70esimo anniversario della Liberazione partigiana e della fondazione della mitica Coop Proletaria, Unicooop Tirreno ha deciso di tenere aperti i battenti.

“Come i lavoratori hanno potuto leggere e riscontrare all’interno dei negozi Coop, ci sono alcune organizzazioni sindacali che chiudono gli occhi davanti a un fatto così eticamente grave. Sindacalisti che sembrano mascherarsi dietro una ‘volontarietà’ fittizia, pretesa in modo arrogante dai lavoratori, spesso proprio ‘pressati’ dai loro delegati, per concedere agli ‘amici’ della Coop di tenere aperto. Se fosse stata un’altra catena di supermercati probabilmente le cose sarebbero andate diversamente. E tutti si sarebbero, improvvisamente, sentiti di sinistra”. E’ questo il commento di Marco Conficconi, segretario generale della Uiltucs Toscana, categoria della Uil che si occupa di turismo, commercio e servizi.

“P20150226_141608er tenere aperti i negozi lungo la costa livornese e in città, escluso l’ipermercato di Porta a Terra, – spiega Conficconi – la cooperativa ha completamente abbandonato la tanto sbandierata coerenza politica”. Ecco che arriva una “nuova imposizione” da parte di Unicoop Tirreno; azienda che, secondo quanto riportato dalla testata “Senza Soste”, si legge in un articolo, avrebbe ignorato “i termini di assunzione obbligatoria facendo arrivare alcuni precari a rinnovi anche per 10 anni contro i 36 mesi al massimo previsti per la legge”.

La Uiltucs è nettamente contraria a un’apertura durante la Festa della Liberazione del 25 Aprile. Per la Uiltucs Toscana è “un’assurdità, perché i valori del 25 Aprile, che dovrebbero essere molto cari anche a tutto il movimento cooperativo che proprio da lì nasce e a cui, ancora oggi, spesso si richiama, vanno molto oltre qualsiasi valutazione commerciale. Nascondersi dietro la crisi economica dimostra lo spessore di un gruppo dirigente. Non è stato contrattato un bel niente”.

20150226_141629“Casualmente – incalza con velata ironia il segretario generale Uiltucs – la linea Coop è sposata anche dal segretario della Filcams di Livorno che spiega alla stampa che, la scelta di sostenere l’azienda sulla decisione di aprire il 25 Aprile, è anche per “mettere qualche soldo in più in busta paga”. E poi afferma che ‘bisognerebbe interrogarsi un po’ sul posto di lavoro’. Cosa significa? Che a parere del suo sindacato bisogna assecondare Unicoop Tirreno in tutto e per tutto per evitare l’arrivo di una concorrenza che potrebbe portare solo benefici ai cittadini del territorio?”. “Mi chiedo – sottolinea ancora Conficconi – come mai in altre parti della Toscana la Filcams condanna questa assurda decisione e a Livorno la sostiene. Prendiamo ad esempio il negozio ‘La Rosa’, dove la stessa Cgil in una nota della Rsa definisce “impraticabile concordare con la proposta aziendale ritenendola profondamente sbagliata nelle motivazioni e nel merito”. La Uiltucs si trova così ad essere la sola sigla confederale a rappresentare gli interessi dei lavoratori e ad essere con coerenza sempre contraria all’apertura il 25 Aprile. “Non ci sono parole, poi, per commentare come sono stati definiti i lavoratori della Coop dal segretario Filcams Franceschini di Livorno – continua Conficconi  – che ha addirittura affermato ‘Chi è alla Coop pensa di essere in un posto pubblico, dello Stato’. Fatta da un sindacalista, è un affermazione gravissima di cui si dovrebbe dare conto”. A ben vedere, comunque, “con quello che è stato detto nel territorio di Livorno – conclude Conficconi – non mi stupisce che si trovino altre inquietanti e gravissime dichiarazioni, dello stesso sindacalista, come quella in cui, secondo quanto riporta la stampa, ‘annuncia che i suoi delegati stanno facendo già verifiche sulla disponibilità dei dipendenti a lavorare’. Perché su questi fatti le confederazioni, regionali e nazionali, tacciono? Hanno paura di scomodare la cooperazione? Noi no, e non stiamo in silenzio”.

Unicoop Tirreno e i suoi “amici” troveranno sempre la forte opposizione della Uiltucs Toscana a un comportamento “irrispettoso della dignità dei lavoratori, arrogante e potenzialmente discriminatorio, incoerente rispetto alla politica professata, inadeguato in confronto ai valori che sbandiera come propri da anni”. Per la Uiltucs il prossimo 25 Aprile 2015 sarà la festa della Liberazione e, a Livorno, anche della liberazione dai subdoli ricatti subiti nel luogo di lavoro.