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Mercatone, assemblee nelle filiali. Per ora nulla di fatto

E’ proseguito il 24 febbraio, il confronto con la società Mercatone, occasione in cui sono stati comunicati i nominativi dei curatori incaricati della gestione della procedura di auto-fallimento relativo ad alcune società.
“È verso di loro che va d’ora in poi indirizzata ogni richiesta riferita alla situazione attuale ed in prospettiva dei lavoratori appartenenti alle predette aziende – spiega la Uiltucs nazionale in una nota – Come previsto, si è poi passati all’analisi dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali presso le filiali del Gruppo: il quadro presentato conferma che, a partire dal mese di gennaio, è stato dato impulso ad un ricorso maggiore alla riduzione di orario prevista dal Contratto di Solidarietà”. Parallelamente a ciò, si apprende, si sono acuite le differenze tra punti vendita e, al loro interno, tra i dipendenti coinvolti e nella misura della riduzione loro applicata.
Le organizzazioni sindacali avevano richiesto un sostanziale cambiamento di questa impostazione, volto ad assicurare omogeneità nella gestione e maggiore equità; l’azienda si era dichiarata disponibile e nel corso dell’incontro lo ha ribadito. Alla prova dei fatti, però, tutto ciò è stato contraddetto: la soluzione prospettata – pur apparentemente più equilibrata – nella sostanza negava i principi di equa distribuzione del sacrificio fra i lavoratori.
Sotto questo profilo, la riunione si è quindi conclusa con un nulla di fatto. Si invitano quindi le strutture e le rappresentanze sindacali a vigilare l’applicazione del Contratto di Solidarietà nei vari punti di vendita e nella sede, denunciando tempestivamente ogni situazione in violazione delle intese a suo tempo sottoscritte.
In attesa di conoscere l’esito della procedura per la ricerca di possibili acquirenti (il bando scade il 28 febbraio), abbiamo nuovamente rimarcato l’atteggiamento tendenzioso e fuorviante dell’azienda che, nella persona dell’Amministratore Delegato, assume iniziative e dirama comunicazioni tese a prefigurare smembramenti della rete di vendita senza alcun riferimento credibile.
Occorre assumere ogni iniziativa utile a sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni locali e nazionali circa la gravità della situazione e la ricerca di soluzioni per l’intero perimetro aziendale. A tal fine, il coordinamento e le Segreterie Nazionali indicono un’assemblea retribuita da tenersi contemporaneamente in tutte le filiali e nella sede per lunedì 2 marzo 2015. Inoltre, è ipotizzato un presidio nazionale presso il Ministero dello Sviluppo Economico a Roma per venerdì 13 marzo 2015 che sarà organizzato anche alla luce degli sviluppi derivanti dall’esito della scadenza del bando di vendita.