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Brico in crisi, i primi dati tra (poche) luci e ombre

Novità tutte negative per i lavoratori e le lavoratrici di Bricocenter dopo l’incontro dell’altro giorno a Roma. La Bricocenter ha fatto il punto con le Ooss sulla situazione di crisi e le 10 chiusure avvenute nel corso del 2014, oltre alle riduzioni di superfici di 3 negozi. L’azienda Bricocenter ha confermato il persistere nel 2014 di una situazione di grave difficoltà. Il fatturato si è attestato a circa 316 milioni di euro, con una diminuzione del 3,5% rispetto al 2013 e ben lontano dal massimo toccato nel 2008 di circa 480 milioni di euro. Il risultato operativo è diminuito di circa 27 milioni e il cash-flow si è ridotto di circa 21 milioni di euro. Solo 18 punti vendita hanno chiuso il 2014 in progressione di fatturato. L’azienda ha dichiarato che “in assenza di un intervento da parte dell’azionista sarebbe stata costretta al fallimento, analogamente a quanto avvenuto per altre aziende che occupano lo stesso segmento di mercato (Mercatone)”. L’unico spiraglio è in prospettiva: per il 2015 non sarebbero previste ulteriori chiusure, anche se è stata segnalata la situazione “di persistente e grave difficoltà del punto vendita di Bologna-Castenaso”. Restano invariate anche le scelte di mercato dichiarate nel 2013, ovvero la riconversione della propria rete di vendita su superfici più circoscritte, possibilmente nei centri cittadini e in particolare in città di medie dimensioni, con l’obiettivo di diventare una rete di negozi “di prossimità” che siano meno esposte alla concorrenza delle grandi superfici specialistiche, con valorizzazione delle marche private allo scopo di realizzare un recupero di margine”.

Da parte sua Leroy Merlin ha dichiarato di giudicare invece il 2014 “un anno positivo alla luce del contesto esterno di persistente contrazione dei consumi. Il fatturato è aumentato di circa il 5%, raggiungendo i 1.410 milioni di fatturato, anche grazie ad un abbattimento del margine di circa 2 punti percentuali in due anni e con un miglioramento consistete dello scontrino medio. Nel 2015 – dopo due anni di stallo – l’azienda realizzerà una nuova apertura a Torre Annunziata, che dovrebbe consentire di procedere alla chiusura del punto vendita di Porta di Napoli senza impatti sull’occupazione. Le Segreterie Nazionali hanno ribadito che la situazione di Bricocenter “impone di realizzare un puntuale e attento monitoraggio degli andamenti economici e delle politiche aziendali, dichiarando non più accettabile che il processo di ristrutturazione della rete di vendita abbia luogo al di fuori di un confronto a livello nazionale”. Affinché ciò possa realizzarsi è indispensabile prevedere incontri periodici e “preliminarmente ad essi la fornitura da parte delle aziende dei dati di base indispensabili (andamento dei punti vendita quanto a fatturato, organici, cash-flow; indicazione dei punti vendita “sotto osservazione”, ossia a rischio di chiusura o riduzione di superficie di vendita). Il prossimo incontro è stato fissato il 27 marzo alle 11 a Roma.